Con il diffondersi del web come strumento d’informazione, è nato quello che è stato definito in giurisprudenza diritto all’oblio. Il diritto all’oblio, come indica la parola stessa è il diritto del cittadino di richiedere – ove possibile – la rimozione dei suoi dati personali in merito alle vicende di cronaca che lo riguardano. Con il proliferare degli editoriali online, è emerso dall’altra parte anche il problema del soggetto coinvolto, il quale ha il diritto che i suoi dati personali siano rimossi dal web. Tuttavia, si deve far fronte al diritto di cronaca, il quale invece vuole salvaguardare la libertà di stampa e vuole offrire per il maggior tempo, la possibilità di poter visualizzare le notizie di cronaca negli archivi di giornale.

La Corte dei diritti umani di Strasburgo nel valutare il giusto equilibrio tra diritto di cronaca e diritto all’oblio, ha ritenuto che il diritto di cronaca debba prevalere sul diritto dell’individuo di mantenere pulita la propria reputazione. La Cedu infatti è dell’idea che i giornali rappresentano un bene da proteggere e da conservare perché possiedono un valore educativo e soprattutto perché permettono ai cittadini di poter fare delle ricerche future trovando i risultati richiesti. Della stessa opinione è la Fnsi, Federazione nazionale stampa italiana, la quale ritiene che bisogna tutelare la libertà di stampa e bisogna mantenere per il cittadino la continua garanzia di poter fare ricerche storiche. Tuttavia, a controbilanciare il diritto di cronaca deve esservi anche il diritto del cittadino a potersi rifare una vita e non essere sotto accusa costantemente. Ecco che il diritto all’oblio diventa un’ottima soluzione in termini di protezione della propria reputazione e quindi della propria privacy.

A tal proposito infatti la Corte Giustizia del Senato Italiano, che sta ancora discutendo sul disegno di legge in merito alla diffamazione, ritiene che il cittadino deve poter esercitare il diritto all’oblio, in quanto deve essere data la possibilità di rifarsi una vita. Ma ciò vale soprattutto in virtù di tutte quelle notizie di cronaca che non sono aggiornate e che non vengono rimosse automaticamente dai giornali ad esempio quando il soggetto è stato assolto, o quando il soggetto è stato coinvolto erroneamente, o ancora quando è vittima di un reato di diffamazione. Pertanto, bisogna valutare le differenti variabili per verificare se è possibile procedere con una richiesta di rimozione di risultati di ricerca ai sensi della legislazione europea. E’ importante che, affinché la richiesta sia presa in carico e possa essere ritenuta valida, venga fatta una ricerca da parte di un webmaster che possa reperire tutte le Url in cui è contenuta la notizia in questione e contemporaneamente che vi sia un legale esperto nel settore che possa costruire tutta la documentazione affinché l’individuo possa esercitare i suoi diritti su Internet e non solo.

Di Grey